[OltreRocciamelone] - Il Sentiero dei Franchi

REPORTAGE: TRENT'ANNI SUL SENTIERO DEI FRANCHI
Passato, presente e futuro di uno dei tracciati più importanti della val di Susa

Il Sentiero dei Franchi è un tracciato lungo circa 60 km che percorre in quota la Val di Susa sulla destra orografica della Dora Riparia.
Si snoda tra Oulx e Sant’Ambrogio e collega cinque importanti centri spirituali: l’abbadia di Oulx, la certosa della Losa, la certosa di Monte Benedetto, la certosa di Banda e la sacra di San Michele.

Nato nel 1980 e curato fino a circa 10 anni fa dal Comitato per la Promozione del Sentiero dei Franchi, oggi rientra in gran parte nel territorio dei parchi Orsiera Rocciavrè e Gran Bosco.

Quest’anno il sentiero compie 30 anni. In quest’occasione bisogna cercare una risposta ad alcuni interrogativi molto importanti: in che condizioni si trova oggi il sentiero? Come ha avuto origine? Qual è il suo ruolo nell’economia del sistema dei sentieri della Valle? Qual è il suo effettivo peso storico?

Le condizioni

Per rispondere a queste domande, il primo passo è stato quello di percorrerne un tratto, nella fattispecie quello che collega Le Assiere (Meana) con Menolzio (Mattie). È emerso subito che il sentiero non si trova affatto in buone condizioni. Necessiterebbe di manutenzione e del rifacimento della segnaletica, a volte molto deteriorata, a volte del tutto assente, a volte fuorviante.

Il viandante si ritrova, in parecchi tratti del Sentiero dei Franchi, a percorrere una via spesso disagevole e, soprattutto se non è del posto e non ha una buona cartina, rischia molto facilmente di perdersi. Come mai questo sentiero tanto importante e famoso versa in queste condizioni? Per capirlo è necessario fare un passo indietro, fino alle sue origini.

Le origini

Cesare Olivero Pistoletto, presidente del comitato per la promozione del Sentiero dei Franchi, spiega: “Il Sentiero dei Franchi è nato su iniziativa della Pro loco di Gravere, di cui ero presidente, e della Pro loco di Meana. All’insaputa l’una dell’altra, orientati alla salvaguardia dell’ambiente, abbiamo programmato il ripristino dei sentieri che collegavano in quota Gravere con Meana”. In quel periodo si cominciò a pensare che il sentiero che collega in quota Gravere con Meana era quello usato anticamente dai monaci per raggiungere i cinque edifici religiosi tra Oulx e la sacra di San Michele, poi si cominciò a parlare del fatto che fu la stessa via percorsa da Carlo Magno e la sua armata nell’VIII secolo per andare a sconfiggere i Longobardi che si trovavano alla Chiusa.

Olivero Pistoletto spiega che col tempo l’attività per il ripristino del sentiero coinvolse più personalità e venne fondato il comitato, in cui c’era anche un rappresentante per ognuno dei 14 comuni toccati dal sentiero. In particolare, per quanto riguarda la parte storica, Mons. Severino Savi, allora presidente di Segusium, e il Prof. Giuseppe Ferrero di Novalesa condussero studi storici, e stabilirono che i primi a passare per il sentiero furono i Franchi, da qui l’origine del nome imposto al sentiero.

“I Franchi hanno soggiornato alla Chiusa per 36 anni e usavano i sentieri sulla destra orografica della Dora Riparia in quota, perchè più in basso era paludoso”, aggiunge Olivero Pistoletto.
In realtà, ancora oggi esistono vari dubbi e teorie sulla storia del sentiero: alcuni non credono che i Franchi passarono veramente di lì, altri ritengono che fosse una via usata soprattutto dai monaci e/o da astuti commercianti che cercavano di evadere le gabelle.

Sicuramente, si tratta di un cammino storico, ricco di flora e fauna e di paesaggi mozzafiato, che attirava turisti anche da molto lontano, premiando così gli sforzi dei membri del comitato. Il Cav. Olivero Pistoletto racconta: “Abbiamo lavorato per due anni il sabato e la domenica per riaprire questo sentiero, con la collaborazione del Consorzio Forestale dell’Alta Valsusa”. Venivano organizzate giornate di sensibilizzazione ecologica che coinvolgevano i volontari e le scuole.

Oggi gran parte del sentiero fa parte dei parchi, e in questi tratti il comitato non può più intervenire, mentre compie ancora sporadiche azioni di volontariato nelle zone che rimangono al di fuori dei due parchi.

Problemi e soluzioni

Come si può evitare che il sentiero dei Franchi si perda?

Elio Giuliano, guardia parco dell’Orsiera-Rocciavré, spiega che esiste un PSR (Programma di Sviluppo Rurale) per i sentieri, cioè dei fondi per il restauro dei sentieri: il parco Orsiera ha presentato alla Provincia una serie di proposte, tra cui una relativa al Sentiero dei Franchi, ma la Provincia ha deciso di finanziare il Giro dell’Orsiera e i sentieri collegati. In realtà molti tratti dei due percorsi coincidono, per cui la maggior parte della sezione del Sentiero dei Franchi tra dalle Assiere a Pian dell’Orso verrà rimessa in sesto a livello di manutenzione e segnaletica. Rimarranno fuori dall’intervento i tratti che vanno dalle Assiere verso Madonna della Losa e da Pian Dell’Orso verso la sacra di San Michele, perchè non fanno parte del parco.

Il primo grande problema, dunque, è proprio la manutenzione. Innanzitutto, i parchi stessi possono avere difficoltà nel trovare i fondi necessari al ripristino dei sentieri. Poi ci sono i tratti che non rientrano in nessun parco: chi dovrebbe occuparsene? “E’ un mistero” risponde Giuliano “perchè non esiste un ente preposto ai sentieri e generalmente i comuni non hanno le risorse necessarie per occuparsene. A volte ci sono degli interventi pubblici, ma sono a singhiozzo, nel senso che a volte arrivano dei soldi, si interviene per alcuni anni e poi non si interviene più. E questo è un grosso problema perchè alla fine, di fatto, i sentieri spariscono”. Un altro problema del Sentiero dei Franchi è che adesso, con la nuova normativa regionale, è stato istituito un catasto dei sentieri. Solo i sentieri che rientrano in questo catasto regionale possono essere finanziati con soldi pubblici: “Ogni tratto di sentiero ha un numero, quindi, come tutti gli altri, il Sentiero dei Franchi non ha un numero solo, ma una dozzina di numeri. Ciò che fa fede sono i singoli numeri, e non che il Sentiero dei Franchi sia un unico tracciato”. Quindi diventa difficile che il Sentiero dei Franchi possa essere oggetto di un intervento di manutenzione unitario e specifico.

Inoltre, la segnalazione di un sentiero è un lavoro lungo, che deve essere fatto da esperti: calcolando i tempi di avvicinamento, si può stimare che per un’ora di cammino ci vuole una giornata di lavoro.

Un altro problema, secondo Giuliano, è legato ai posti-tappa. Il sentiero ne prevede tre: Oulx - Frais, Frais – Gravio, Gravio – Sacra di San Michele. Le tappe, dice il guardia parco, sono troppo lunghe, possono essere adatte a persone molto sportive, ma non alle famiglie: “mancano posti dove fermarsi lungo il percorso”.

Eppure il Sentiero dei Franchi è importante per il parco: “Nel tratto tra Pra La Grangia e il Rifugio Valgravio il Sentiero dei Franchi coincide grossomodo con i confini del parco. È molto utile per i collegamenti: permette molti percorsi ad anello”.

Una possibile soluzione per la salvaguardia del Sentiero, secondo Olivero Pistoletto, potrebbe essere l’unificazione dei parchi Gran Bosco e Orsiera Rocciavré (oltre che i parchi della Val Troncea e dei Laghi di Avigliana) in un unico parco delle Alpi Cozie, di cui si è parlato negli ultimi tempi. In questo modo il sentiero potrebbe avere meno divisioni a livello di gestione amministrativa. Ma, secondo Giuliano, l’unificazione dei parchi “Sembrava una cosa imminente, poi, dopo il cambio di amministrazione regionale la cosa non sembra più prioritaria, ma non si sa ancora nulla di ufficiale. I parchi hanno problemi molto diversi tra loro, un ente così grande e così diviso territorialmente sarebbe difficile da amministrare.”

Speriamo comunque che vengano presto promosse iniziative per salvare questo sentiero così ricco di storia e di natura, che potrebbe tornare ad essere uno dei fiori all’occhiello della Val di Susa.

Da un articolo scritto da Jenny Cuk (alias Jenny Ponzo) e pubblicato su Luna Nuova, n. 33, anno 2010
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2 Response to "[OltreRocciamelone] - Il Sentiero dei Franchi"

  1. Anonimo 18 maggio 2010 alle ore 21:48
    Ciao,
    approfitto del tuo post per sapere se c'è qualcuno che nel mese di giugno/luglio ha intenzione di fare il SF in 4-5 giorni con la tenda.
    Cerco compagni di viaggio....

    Ciao!
  2. OltreRocciamelone 21 maggio 2010 alle ore 21:34
    Ciao Valsusino,

    anch'io come vedi sono interessata al SF, tienimi al corrente degli sviluppi!

    Ciao!

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