[OltreRocciamelone] - San Giorio: volontari per pulire le strade di montagna

SAN GIORIO (TO) - Nell'ambito della giornata ecologica organizzata dal comune, un numeroso gruppo di volontari di tutte le età ha dedicato la giornata del 26 giugno alla pulizia della strada che da San Giorio porta a Città.

La Squadra Orsiera della Protezione Civile

Hanno partecipato molte associazioni, tra cui l'ANA Val Susa, l'AIB, i comitati di borgata di Adrit, Città, Pognant, Ravoira.

C'erano anche i volontari della Squadra Orsiera della Protezione Civile, che hanno raccontato a OltreRocciamelone la loro esperienza, i motivi del loro impegno e il loro rapporto con l'ambiente. Hanno anche lanciato un appello ai giovani. Per ascoltare la loro testimonianza, clicca [qui].


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[OltreRocciamelone] - La comunità evangelica valsusina in festa

MOMPANTERO – La comunità evangelica battista della valle di Susa si è radunata il 13 giugno per celebrare l’80° anniversario dell’inaugurazione del tempio di Mompantero. Si è trattato per questi credenti di un momento di festa ma anche di riflessione, un’occasione per ricordare il passato e trarne forza ed esempio per il futuro.

La storia dell’evangelizzazione battista della valle di Susa è narrata nelle memorie del pastore G.B. Scrajber, completate da Evangelina Bertrando Maritano. Tutto cominciò proprio a Mompantero nel 1893. A quel tempo, l’Opera battista del Piemonte e della Liguria era diretta dal missionario inglese Mr. Kemme. Alle sue dipendenze vi era, fra gli altri, un ex-valdese di nome Enrico Bleynak, che era un colportore, aveva cioè l’incarico di portare nei mercati, nelle stazioni e ovunque si radunasse la gente, Bibbie e trattati che distribuiva gratuitamente per diffondere le idee evangeliche. Fu così che, girando di fiera in fiera, Bleynak si trovò nell’aprile 1893 a Susa, dove conobbe Pietro Alpe, di Mompantero, che affascinato dalle sue parole lo invitò a casa sua. Bleynak rimase a Mompantero per diversi giorni, suscitando la preoccupazione del suo superiore, che aveva perso le sue tracce, ma al suo ritorno a Torino aveva radunato un gruppo compatto ed entusiasta di nuovi credenti, capeggiato da Pietro Alpe. Per diversi mesi Bleynak si recò a Mompantero per visitare la piccola comunità nascente, ma poi si ammalò, e al suo posto venne a Mompantero una volta alla settimana il pastore G.B. Scrajber.
Presto si formarono altri quattro gruppi evangelici in valle, prima a Meana dove l’adesione al battismo fu di portata eccezionale, poi a S.Antonino, Bussoleno, Mattie e Susa.
Nel 1925 avvenne a Mompantero una vera e propria campagna di evangelizzazione, grazie soprattutto all’impegno di Francesco Alpe, il nipote di Pietro. La comunità crebbe notevolmente ed iniziarono vivaci e popolose adunanze presiedute dal pastore Vittorio Bertrando, che condusse l’opera evangelica a Mompantero dal 1926. Bertrando istituì una scuola di musica e una scuola serale per i giovani, stampò a mano i libri dei cantici per le adunanze e progettò la costruzione del tempio di Mompantero che fu inaugurato nel giugno 1930.

Il culto del 13 giugno di quest’anno è stato presieduto dal pastore Sergio Tattoli della chiesa battista di Bussoleno, che ricordando la giornata commenta: “Siamo qui oggi per merito del lavoro che altri hanno fatto in passato. Dovremmo imparare dallo zelo dei nostri predecessori, che con i pochi mezzi che avevano hanno fatto grandi sacrifici per poter predicare l’Evangelo. È stata molto bella e significativa la predicazione della pastora valdese Laura Leone, che commentando 2 Samuele, 7 ha sottolineato l’importanza dell’agire a vantaggio di Dio e non per il prestigio o il potere terreno”. All’adunanza è intervenuta anche Evangelina Bertrando, figlia del pastore Vittorio, che ha presentato un’accurata rievocazione storica: “Ricordo molto bene la fatica e il lavoro che mio padre ha dovuto affrontare per cominciare e proseguire questa opera che in poco tempo si ingrandì. Teneva cinque adunanze alla settimana, dava lezioni, mise insieme una piccola orchestra, partecipò in prima persona ai lavori di costruzione del tempio, che sorge su un terreno donato da Francesco Alpe. Si spostava sempre a piedi, e quando tornava a casa i suoi abiti neri erano sempre bianchi di polvere: mamma mi metteva addosso la sua giacca per spolverarla. La costruzione della chiesa fu funestata dalla morte di due giovani molto cari a mio padre”. Ma gli sforzi del pastore furono presto ricompensati dal battesimo per immersione totale dei primi dieci credenti e da una comunità in crescita che ancora oggi ricorda con gioia la sua storia.

Articolo di Jenny Cuk pubblicato su Luna Nuova n.48
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[OltreRocciamelone] - Pertini e il confino: una memoria della Resistenza

L'isola di Ponza. Foto da inspiaggia.com
MOMPANTERO (TO) – Il 14 giugno, in presenza del sindaco Piera Favro e dell’assessore Lino Chiolero, Cesare Olivero Pistoletto, già sindaco di Gravere, ha consegnato  al Museo della Resistenza di Mompantero una testimonianza che ricorda il confino di Sandro Pertini.

A ricevere il dono, i responsabili del museo Arturo Turbil e Alfredo Favro, rispettivamente segretario e  vice-presidente dell’ANPI Mompantero e Val Cenischia.
Cesare Olivero Pistoletto spiega che, in occasione di un soggiorno sull’isola di Ponza, ha visitato il luogo in cui fu detenuto Pertini, un personaggio a lui particolarmente caro: “Pertini ricevette me e il Coro Alpi Cozie nel 1972, a Roma. Apprezzai moltissimo la sua schiettezza spontanea. Provo per lui stima e grande rispetto”.
Per raccontare la detenzione del Presidente, Olivero Pistoletto ha creato un pannello contenente una veduta dell’isola, la foto del porto di Ponza, nel quale sbarcavano i prigionieri, e varie immagini dell’edificio-prigione, fatto di cameroni, con i dormitori ancora oggi conservati com’erano allora.
I partigiani hanno ringraziato Olivero Pistoletto e hanno ricordato i valligiani che subirono il confino politico come il Presidente, le cui vicissitudini sono emblema delle pene che tutti i resistenti hanno patito nei duri anni ’40.

In particolare, sono stati ricordati due grandi combattenti valsusini che furono confinati proprio sull’isola di Ponza: l’ingegner Sergio Bellone, di San Giorio, che insieme a don Foglia organizzò il famoso sabotaggio del ponte dell’Arnodera, e Pietro Ravetto, che fu il primo sindaco di Bussoleno dopo la Resistenza. Arturo Turbil e Alfredo Favro li hanno conosciuti e li ricordano come “uomini che parlavano di libertà, di progresso, di migliorare le cose. Persone che hanno molto sofferto, e che non amavano parlare del confino”.
Si trattava di un’esperienza dura: sradicati dalla loro terra e dalle loro famiglie, i prigionieri politici venivano isolati in luoghi remoti, dove lavoravano in una condizione quasi di semi-libertà ma senza possibilità di contatti con l’esterno.
Il sindaco Favro, ringraziando a sua volta Olivero Pistoletto, osserva: “Noi teniamo moltissimo al museo, che ha tre anni di vita. È un piccolo gioiellino, voluto dai partigiani, ideato e costruito interamente da loro”. Ora questo luogo di memoria si è arricchito ancora di una nuova pagina della complessa storia della Resistenza

Da un articolo di Jenny Cuk pubblicato su Luna Nuova, n. 46 anno 2010
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[OltreRocciamelone] - 13 nuovi musicisti per la banda di Mompantero

MOMPANTERO (TO) – La banda di Mompantero cresce e diventa allo stesso tempo sempre più giovane, grazie all’ingresso di 13 nuovi musicisti. Si chiamano Francesco Belmondo, Onorino Bianco Dolino, Sabrina Bianco Dolino, Loris Bruno, Luca Bruno, Tiziana Bruttomesso, Chiara Caffo, Lorenzo Durbiano, Giovanna Anita Peirone, Giorgia Piombino, Mauro Marco Piombino, Emiliano Salino, Fabrizio Zuccotti. Dieci di loro hanno meno di 15 anni.

Tutti e 13 hanno compiuto un percorso che ha richiesto loro impegno e dedizione. Hanno seguito il corso di orientamento musicale di tipo bandistico della Provincia di Torino, della lunghezza di tre anni, che si è tenuto nel comune di Mompantero sotto la guida del maestro responsabile Gianluca Calonghi (clarinetto e sax), e dei maestri Lorenzo Bonaudo (tromba, trombone, euphonium) e Fabienne Liuzzo (flauto traverso).

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[OltreRocciamelone] - Mompantero: digitale terrestre ed energia pulita

MOMPANTERO (TO) – Due novità “tecnologiche” nel comune di Mompantero.
La prima riguarda in realtà il recupero di un ritardo tecnologico: è finalmente stato attivato in tutto Mompantero il digitale terrestre.

Quando, nel settembre 2009, in tutto il Piemonte ci fu il passaggio da analogico a digitale, le frazioni San Giuseppe, Trinità, Pietrastretta e Marzano, cioè la metà del comune di Mompantero, rimasero oscurate. Il comune aveva un ripetitore in località Brunetta, ma poiché funzionava ancora in analogico non poteva più trasmettere il segnale che riceveva dal ripetitore di Pampalù, già passato al digitale.

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[OltreRocciamelone] - Exilles: con gli Alpini per ricordare la battaglia di Monte Nero

Domenica 13 giugno Exilles è stato il nido delle Penne Nere, incastonato tra le Alpi con il suo forte maestoso: si è tenuto il 16° raduno sezionale e l’incontro dei reduci del 3° Reggimento Alpini.

E' stata commemorata la battaglia del Monte Nero, che ha ispirato poesie e un famoso canto degli alpini, Monte Nero [qui] 

Insieme agli alpini dell’ANA Val Susa, erano presenti molte altre sezioni piemontesi, la Protezione Civile e numerose rappresentanze: per fare alcuni esempi, c’erano i bersaglieri, i granatieri di Sardegna, i carabinieri, la polizia, i marinai, e anche alpins e chasseurs alpins di Chambery e Briançon.

Un mare di gagliardetti e stendardi hanno colorato la sfilata partita dal piazzale del forte e diretta alla piazza del paese per omaggiare il monumento dedicato agli alpini. La fanfara della sezione Val Susa ha accompagnato la cerimonia con le musiche che ancora oggi fanno battere il cuore degli italiani che sanno chi e che cosa li hanno resi tali.

Hanno preso la parola Giancarlo Sosello, presidente della sezione ANA Val Susa, il comandante del distaccamento 3° reggimento Alpini, il maresciallo cavalier Rosatelli, reduce novantaseienne del battaglione Exilles, il consigliere regionale Gian Luca Vignale, il presidente della Comunità Montana Val Susa e Val Sangone Sandro Plano, il consigliere nazionale ANA Mauro Gatti, il generale degli alpini Giorgio Blais e il sindaco di Exilles Michelangelo Castellano. Infine è stata celebrata la messa, che si è conclusa con la “preghiera dell’alpino”.

I discorsi delle autorità hanno messo in luce tre punti fondamentali. Il primo è, come si diceva, la commemorazione della battaglia del Monte Nero, avvenuta nel 1915 e passata alla storia come vittoria talmente brillante da far dire al nemico: “giù il cappello davanti agli alpini!”. Il Monte Nero, in Istria, era un punto di grande importanza strategica ed era occupato dalle truppe austro-ungariche. Il generale Etna stabilì che doveva essere conquistato ed affidò l’incarico ai battaglioni di Exilles e di Susa. Il monte aveva pareti impervie, quindi i nemici non erano molto numerosi, perchè un assalto era considerato un’impresa quasi impossibile. Gli alpini puntarono quindi sul fattore sorpresa. Coperti da un’azione sviatoria condotta dal battaglione Susa, gli alpini del battaglione Exilles, con poco equipaggiamento al di fuori di un sacco di terra ciascuno come riparo d’emergenza, compirono una straordinaria impresa alpinistica. Nella notte del 16 giugno scalarono 800 metri di dislivello e attaccarono energicamente le truppe austro-ungariche. Le perdite furono limitate, ma persero la vita due giovani ufficiali che ancora oggi sono ricordati per il loro valore: Alberto Picco e Valerio Vallero.

Le autorità hanno poi ricordato gli alpini caduti sia nelle guerre del passato sia in quelle più recenti. Diverse sono state le riflessioni sul presente e sul futuro degli alpini, in particolare per quanto riguarda le attuali missioni di peace-keeping all’estero. Si tratta di un tema complesso. Il generale Blais, dalla grande esperienza militare e accademica internazionale, interrogato da Luna Nuova su questo argomento, dice: “Io non accetto la definizione di missione di pace: i soldati sono addestrati per fare la guerra. Come diceva Vegezio, se vuoi la pace, prepara la guerra: i nostri contingenti all’estero non fanno missioni di pace, ma per la pace”.

Il terzo punto emerso dai discorsi è la stima e l’affetto che tutti nutrono per gli alpini, presenze vicine ai cittadini, portatori di valori intramontabili.

Così sono gli alpini, solenni ma anche festosi e camerateschi, testimoni di un tempo che fu ed amici di sempre delle nostre montagne e della nostra gente.

Guarda le foto dell'evento nell'album OR [qui]

Da un articolo di Jenny Cuk pubblicato su Luna Nuova n. 45 anno 2010
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[OltreRocciamelone] - Venaus: quale futuro per l'ex-cantiere?

VENAUS (TO) – Nuovi lavori fervono nell’area dell’ex-cantiere Pont-Ventoux, e la cittadinanza si interroga sulla destinazione futura di quei 15.000 metri quadri di terreno.

La storia

L’area, in origine agricola, fu convertita in cantiere nel 1984, quando cominciò la costruzione dell’autostrada. Passarono gli anni e si susseguirono diverse aziende e diverse opere, finché, nei primi anni 2000, tutti i lavori terminarono e l’area rimase inutilizzata, una distesa di terra calpestata e di baracche.

Intervenne allora il comune, che strinse un accordo con l’ultima azienda che occupò quei terreni. In base a questo accordo, l’azienda non avrebbe più dovuto smantellare il cantiere e ripristinare l’area agricola a sue spese, ma avrebbe dato una somma, inferiore al costo di questa operazione complessa, all’amministrazione comunale che si sarebbe fatta carico dell’area. Così accadde, e i fondi acquisiti servirono al comune per acquistare i terreni privati in occupazione temporanea sui quali sorgeva il cantiere.

Si pose a quel punto il problema di come recuperare e convertire l’area, ma ancora non è stata trovata una soluzione che soddisfi tutta l’amministrazione comunale.


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[OltreRocciamelone] - Giovani Ingegneri per ripensare il territorio

Per disegnare il futuro del territorio bisogna rivolgersi ai giovani, menti che uniscano la creatività e la libertà da schemi prefissati ad una solida preparazione. E, dal momento che si tratta del nostro futuro, dobbiamo disegnarlo e agire in prima persona, senza attendere che altri lo facciano per noi. Questo pensiero ha spinto l’amministrazione comunale di Mattie (To) ad attivare una collaborazione con il prestigioso Politecnico di Torino. Tale iniziativa prevede il coinvolgimento di un nucleo di studenti del corso di laurea specialistica in Ingegneria Edile in laboratori di progettazione che li impegnano nella valorizzazione delle risorse locali, fornendo loro l’occasione di conoscere una realtà diversa da quella urbana ma altrettanto importante. Sono seguiti in questo percorso dall’Ing. Carlo Ostorero, professore di Composizione architettonica e Restauro, e dall’Ing. Enrico Desideri, professore di Progettazione dei sistemi territoriali.

Dopo tre settimane di lavoro, nell’ambito di una conferenza stampa tenutasi presso il comune di Mattie, una parte dei ragazzi partecipanti ha presentato al sindaco Paolo Catalano progetti che si pongono due obiettivi. Il primo è la rivitalizzazione e il restauro della borgata Giordani, il secondo è il recupero della discarica di Mattie nel suo post-mortem.


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[OltreRocciamelone] - Giornata Mondiale dell'Ambiente

Oggi, sabato 5 giugno, è il World Environment Day, celebrazione indetta dall'ONU per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull'Ambiente Umano del 1972.


Marea nera. Foto da repubblica.it


Per migliaia di anni l'uomo si è mosso sulla Terra senza preoccuparsi troppo dell'ambiente se non per motivi legati alla sua propria sopravvivenza. La Terra sembrava una misteriosa, sterminata distesa di pericoli e risorse. Era così ancora all'inizio dell'età moderna: pensiamo allo sconcerto, alla rivoluzione culturale che causò la scoperta delle Americhe. Ma poi l'uomo è cresciuto. Ha visto tutti i confini della Terra ed è arrivato a trovarla quasi piccola. Ha scoperto i segreti che regolano l'equilibrio del suo mondo e questo ha aumentato vertiginosamente le sue responsabilità e i suoi timori. Ancora una volta abbiamo mangiato dell'albero della Conoscenza.
Non è più possibile andare alla conquista del pianeta, sfidandone le leggi naturali con spensieratezza ed avidità, ma è certo che cambiare una mentalità da conquistadores e da consumisti che abbiamo maturato nell'arco di tanti secoli non è una cosa semplice e immediata. Come uomini e donne della nostra epoca globale, però, siamo chiamati a rispondere gli uni degli altri del nostro mondo-villaggio, siamo chiamati a unire le forze per salvaguardare ciò che ci circonda. E dobbiamo ricordarci che noi siamo parte della Natura e la Natura è parte di noi, ma essa non ci appartiene.
Ed è proprio la grandezza, la magnificenza, la forza ingovernabile, unita alla delicatezza, alla infinitesimale perfezione ciò che da sempre ci affascina nella Natura. In nome dell'amore che le portiamo noi dobbiamo essere i suoi custodi.
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[OltreRocciamelone] - MITO SettembreMusica 2010

Conferenza stampa MITO
Venerdì 28 maggio è stata presentata a Torino la quarta edizione di MITO SettembreMusica, il festival internazionale che unisce le città di Torino e Milano all'inegna della grande musica.
Anche quest'anno verranno esplorati vari generi musicali (classica, jazz, rock, pop, etnica) per un totale di 261 appuntamenti che si terranno tra il 3 e il 24 settembre.
Le iniziative legate a questa grande rassegna sono veramente molte. Eccone alcune:

- Focus Turchia: una serie di concerti e di appuntamenti presenteranno al pubblico torinese e milanese la cultura, la musica e l'immagine del Paese che fu culla della civiltà bizantina e punto di incontro tra Oriente e Occidente.

- 200° Chopin e Shumann: numerosi concerti saranno dedicati a questi due autori duecento anni dopo la loro nascita.

- MITOFringe: una serie di iniziative fuori cartellone che animeranno piazze, giardini, periferie, stazioni di treni e metrò, parchi, cascine ecc. per portare la musica nelle strade e dare libera espressione al talento di giovani e di ensemble già noti.

Non mancheranno interpreti d'eccezione, come Cecilia Bartoli, Lang Lang, Francesco Guccini.

Venerdì 28 maggio, a Torino, nella chiesa di San Filippo Neri, gremita, si è tenuto il concerto di anteprima del festival. Il grande maestro Jordi Savall ha diretto La Capella Reial de Catalunya e le Concert des Nation nel magnifico Vespro della Beata Vergine di Monteverdi (1610).
Si è trattato di un concerto davvero strordinario, che ha espresso in pieno la magnifcenza e la ricchezza della musica barocca, esaltata dalla bravura degli interpreti e dalla cornice fornita dalla chiesa più grande di Torino, anch'essa secentesca.
Una musica dorata, sfumata di mille colori, talmente perfetta da risultare quasi sovrumana ha riempito l'atmosfera. Bellissimo il dialogo continuo tra le voci e gli strumenti, con sorprendenti effetti di eco, ottenuti sfruttando al meglio l'acustica della chiesa e creando una distanza anche fisica tra i musicisti: Savall ha saputo dare alla musica un'armonia quasi celeste, ma anche una dimensione spaziale, fisica concreta che rapivano immediatamente lo spettatore.

Per ulteriori info: mitosettembremusica.it
Anche l'Agenda OR vi terrà informati sugli eventi principali.
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